COSA FARE CONTRO IL DOLORE CRONICO

Hai un dolore e vorresti sapere cosa puoi fare, per chiedermi di aiutarti a risolverlo?

Queste le cose possibili:

  1. Contattarmi per un consulto on line. E’ il modo più immediato di entrare in contatto con me e lo rende possibile anche se siamo molto distanti, o se hai difficoltà a spostarti. Puoi scrivermi un’e-mail, oppure fissare un appuntamento per un contatto video. Non si possono fare diagnosi o prescrivere terapie on line, ma puoi presentarmi la tua situazione e capire se, in generale, posso essere utile nel tuo caso, chiedermi dei consigli e decidere se in seguito fissare una visita con me. E’ anche un mezzo utile per rimanere in contatto successivamente alla visita, soprattutto se abiti lontano e non è strettamente necessario vederci di persona. Per sapere come fare.
  2. Fissare una visita. E’ la modalità tradizionale di consultare il medico. Puoi prendere un appuntamento che, di solito ti verrà fissato entro una settimana, perché è giusto che chi ha dolore sia ascoltato prima possibile. Se ho fretta di fissarti la visita, non avrò fretta quando ci incontreremo, avremo tutto il tempo e la tranquillità di analizzare il tuo caso fin dall’inizio: dedico sempre al paziente un’ora di tempo per la prima visita. Potrai portare con te i referti delle analisi e degli esami strumentali che hai eseguito e la storia delle terapie a cui già ti sei sottoposto, ma soprattutto potrai descrivere nel dettaglio il tuo dolore e la sua evoluzione nel tempo. Raccontare i rimedi che hai tentato e se hanno funzionato o meno. Verrai sottoposto all’esame obiettivo (quella che di solito viene chiamata la visita). E’ questo il momento per confermare la diagnosi che già ti è stata fatta, oppure per formulare nuove ipotesi. In questa sede, ovviamente, ti verranno fornite tutte le spiegazioni necessarie e potrai porre tutte le domande che riterrai opportune. Ti proporrò un percorso terapeutico e, se una delle opzioni possibili è la Scrambler Therapy, verrai anche sottoposto ad un test di efficacia con tale metodica (LINK). Una volta stabilito il percorso terapeutico ed effettuate le prescrizioni, di solito già si fissa l’appuntamento della visita di controllo successiva.
  3. Sottoporti alla Scrambler Therapy. Se ci sarà indicazione ed il test avrà dato esito positivo, ti potrà essere prescritto un ciclo di Scrambler Therapy, un’elettrostimolazione antalgica di nuova concezione, innocua, non invasiva e non dolorosa. In quel caso dovrai sottoporti a dieci sedute, di solito a partire dal lunedì successivo alla visita. Le terapie verranno applicate da un fisioterapista esperto nella metodica che riferirà a me dopo ogni seduta. Verrò a fare il punto della situazione personalmente alla quinta seduta e all’ultima.
  4. Fare un ciclo di mesoterapia antalgica. Una delle possibilità terapeutiche è la mesoterapia antalgica, uno dei trattamenti più importanti per chi soffre di dolore articolare, muscolare e osseo. Attraverso un ago piccolissimo si iniettano farmaci nello strato cutaneo (iniezioni intradermiche). Uno o più farmaci vengono somministrati attraverso diverse iniezioni (LINK). Se indicata può essere già praticata la prima seduta il giorno della visita, oppure iniziare in un momento successivo. E’ comunque necessario sottoporsi ad una visita prima della mesoterapia, per valutarne la necessità e per scegliere quali farmaci utilizzare. Di solito ci si sottopone ad una seduta a settimana, per quattro settimane.
  5. Rivedere o intraprendere una terapia farmacologica. Se occorrerà, ti prescriverò dei farmaci o rivisiterò la tua terapia attuale. La terapia antalgica si avvale di molti e diversi antidolorifici ed anche di possibili integratori. Molti di essi richiedono una grande esperienza per essere utilizzati in modo appropriato, perché sono molto potenti e non sempre semplici da dosare e associare. Anche l’associazione e le possibili interazioni con farmaci che vengono assunti per altre malattie devono essere attentamente valutate. Ho maturato grande esperienza con tutte le classi di farmaci antidolorifici compresi oppiacei, anticonvulsivanti, antidepressivi, antinfiammatori, anticontratturanti, anestetici locali: non ho paura di usare nessun farmaco, ma non ho fretta di prescriverne nessuno… Molte di queste molecole sono utili, talvolta necessarie, ma vanno utilizzate solo quando servono, solo per lo stretto tempo necessario, ai dosaggi minimi efficaci. Il rimedio non può mai diventare peggiore del male…
  6. Essere seguito nel tempo con visite di controllo. Quando si tratta il dolore cronico, mi piace parlare di “percorso terapeutico”, perché rende bene l’idea di ciò che si realizza nel rapporto fra medico e paziente che, insieme, combattono il dolore. C’è bisogno di verificare periodicamente i progressi, di rafforzare o talvolta di cambiare la strategia, di rivedersi anche su tempi medio lunghi per consolidare il successo e modulare gli interventi non farmacologici o farmacologici attuati. Non c’è ovviamente una cadenza standard: si fissano delle tappe di volta in volta, a seconda della situazione, ma è sempre possibile chiedere un appuntamento in anticipo rispetto alla scadenza prefissata. Anche in questo caso, nessuna fretta: dedico mezz’ora ad ogni visita di controllo, perché occorre analizzare bene e nel dettaglio quello che sta accadendo, per stabilire il proseguimento del percorso.
  7. I miei pazienti possono sempre chiamarmi. Tutti i miei pazienti hanno il mio numero di cellulare, possono sempre contattarmi per qualsiasi evenienza. Naturalmente non è un servizio di emergenza 24h al giorno, non sempre posso rispondere immediatamente alla chiamata ovviamente, ma sempre richiamo entro la giornata chi ha tentato di contattarmi. Si tratta di una possibilità che ritengo necessaria, perché il dolore va seguito in maniera continua e non deve succedere che “non si sappia dove sbattere la testa”

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