LA NEUROPATIA DIABETICA

LA NEUROPATIA DIABETICA

Oltre a numerosi altri problemi, il diabete, cioè gli alti valori di glicemia, può causare danni ai nervi, portando alla temibile neuropatia diabetica. La neuropatia è una conseguenza del diabete che si manifesta dopo diversi anni, quasi sempre insieme ad altre complicanze dei reni e della retina, dovute a danno dei piccoli vasi.

La neuropatia diabetica dolorosa affligge fino al 25% dei pazienti con neuropatia diabetica, più frequentemente le donne.  Per motivi non chiari, molti pazienti diabetici hanno neuropatia, cioè danni ai nervi periferici, ma non presentano dolore. Quindi “neuropatia diabetica” e “neuropatia diabetica dolorosa” sono due patologie differenti che condividono lo stesso tipo di danno ai nervi.

 

Quali sono i sintomi?

Per semplicità possiamo suddividere le fibre nervose periferiche in grandi e piccole: le grandi fibre portano gli stimoli tattili, quelli vibratori e le informazioni che ci permettono di conoscere la nostra posizione (propriocezione); le piccole fibre invece conducono il dolore. Inoltre abbiamo fibre motorie che comandano i muscoli ed, infine, fibre vegetative che innervano gli organi interni ed i vasi.

Alti livelli di glicemia protratti nel tempo possono danneggiare qualunque tipo di fibra ma, a seconda di quali tipi vengono prevalentemente colpiti, la neuropatia diabetica può comportare quadri clinici anche molto diversi tra loro.

Che significa questo? Che se hai il diabete, potresti riconoscere di avere tutti i sintomi che sto per descriverti, oppure solo alcuni, o addirittura nessuno! E’ anche possibile che il quadro sintomatologico cominci con alcuni sintomi e gli altri compaiano col tempo, man mano che la neuropatia progredisce. Perciò è così importante cercare di mantenere la glicemia sotto controllo, farlo prima possibile ed in maniera costante!

Siccome il sangue con alti livelli di glicemia e le conseguenti alterazioni circolatorie e metaboliche raggiungono tutto il corpo, i sintomi riguardano sia la parte destra sia la sinistra: sono bilaterali e simmetrici. Questo è un elemento importante per distinguere altri tipi di neuropatie periferiche dalla neuropatia diabetica. I nervi colpiti per primi sono quelli delle estremità, quindi i problemi cominciano ai piedi e poi dalle mani: si parla di neuropatia “a calza” o “a guanto”. Se vengono interessati nervi toracici il dolore è molto simile a quello dell’herpes zoster e segue, come quest’ultimo, il decorso delle radici posteriori o di un nervo intercostale.

Proviamo a descrivere i quadri clinici più tipici, collegandoli al tipo di fibre danneggiate.

Se sono colpite le grandi fibre (sensitive propriocettive e motorie) avremo perdita di sensibilità al tatto e alla vibrazione, torpore e sensazione di camminare sulla sabbia o su batuffoli di cotone, formicolii, prurito, sensazione di essere trafitti da mille spilli, difficoltà a mantenere la posizione e cambiamenti del modo di camminare. La perdita di sensibilità è la principale responsabile delle ulcerazioni cutanee. Queste lesioni sono molto pericolose nei diabetici, i quali tendono anche ad avere processi riparativi più lenti e predisposizione alle infezioni. Per non rischiare di arrivare addirittura all’amputazione, bisogna trattare con tempestività ogni piccola lesione cutanea, anche quelle che potrebbero sembrare insignificanti.

Se invece sono interessate le piccole fibre, cioè quelle che portano gli stimoli dolorosi, si assiste ad una diminuzione della sensibilità al calore e alla puntura. Questa perdita contribuisce all’aumento dei traumi e della probabilità di lesioni ed ulcerazioni.

Quando vengono coinvolti i nervi del sistema vegetativo possiamo avere i sintomi più disparati, non sempre collegati al diabete dai pazienti. Possiamo avere sudorazione, problemi di circolazione (p. es. palpitazioni, capogiri e pressione bassa), digestivi (p. es. diarrea, dolori addominali, nausea), problemi di vista, problemi urinari (p.es. incontinenza, urgenza, ritenzione), problemi sessuali…

 

Che tipo di dolore si manifesta?

La correlazione tra gravità della neuropatia e la presenza di dolore è controversa, alcuni studiosi sostengano che il dolore è correlato ad un maggior grado di neuropatia, ma altri tendono a negare un simile rapporto e descrivono scarsi danni alle fibre con quadri dolorosi molto marcati.

Il dolore è spesso tipo bruciore, altre volte la sensazione è quella di avere calze o guanti troppo stretti con dolore “a stretta”. Sul dolore di fondo, si innestano spesso fitte improvvise che rassomigliano a scosse elettriche o coltellate.

Le sensazioni tattili anomale, come il prurito, gli spilli ed il prurito, anche se non possono essere classificate come dolore, possono essere talmente intense da disturbare quanto il dolore stesso.

Infine stimolazioni tattili innocue, come lo sfioramento o una leggera pressione possono risultare anche molto dolorose. Questo fenomeno si chiama “allodinia” ed è tipico del dolore neuropatico, però non è frequentissimo nella neuropatia diabetica dolorosa.

 

Cosa si può fare per questo dolore?

Di certo il dolore da neuropatia diabetica è un dolore resistente e difficile da trattare e sono molto alte le percentuali di insuccesso delle terapie a nostra disposizione. Spesso i pazienti sono molto sofferenti, dormono poco e male e sono esposti ad un alto rischio di ansia e depressione. Anche i familiari sotto sottoposti ad una elevata tensione e, spesso, ad un disperato senso di impotenza di fronte al congiunto che soffre.

Malgrado ciò, anzi proprio per questo, occorre mettere in atto con competenza tutte le possibili soluzioni, anche combinandole fra loro in modo da massimizzarne gli effetti.

I farmaci utilizzati come prima scelta, trattandosi di dolore neuropatico, sono attivi sul sistema nervoso e comprendono alcune sostanze in origine utilizzate per altri scopi e che poi hanno mostrato efficacia contro il dolore: gli antidepressivi e gli antiepilettici. Se queste non ottengono risultati soddisfacenti gli antidolorifici oppiacei costituiscono la scelta migliore, in alternativa o in associazione. Sono tutte classi di farmaci che richiedono esperienza e capacità di gestione da parte del medico, per evitare di incorrere in seri effetti avversi, ma che in mani esperte possono essere molto utili.

L’elettrostimolazione antalgica è stata provata in varie forme sulla neuropatia diabetica, diversi studi ne suggeriscono l’utilità e tutti ne sottolineano la grande praticità e tollerabilità da parte dei pazienti. Di fatto, essendo praticamente priva di rischi è consigliabile utilizzarla in prima battuta, da sola o in associazione ai farmaci per ottenere efficacia a dosaggi più bassi.

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