Fibromialgia

Trattamento Fibromialgia

Fibromialgia

La fibromialgia è una sindrome abbastanza frequente (interessa circa il 2% della popolazione), caratterizzata da dolore diffuso, associato a stanchezza cronica, disturbi del sonno e ad una serie di altri sintomi molto variabili, che colpisce prevalentemente, ma non esclusivamente, le donne. Il dolore è un’importante componente della fibromialgia, ma non è certamente l’unica.

Siccome non esiste un’analisi o un indagine che permetta la diagnosi certa, la fibromialgia viene diagnosticata clinicamente, cioè con una visita medica. Come puoi immaginare, ciò significa che due medici diversi possono arrivare a conclusioni diverse, a seconda delle loro conoscenze, capacità ed esperienza.

Per questo la comunità scientifica sta facendo molti sforzi per definire criteri il più possibile condivisi per arrivare ad una diagnosi; malgrado i progressi, questo percorso è tutt’altro che concluso ed è tutt’ora in corso una discussione sull’argomento. In ogni caso spesso il problema non è decidere se effettivamente quella persona abbia o non abbia la fibromialgia, ma il fatto che malgrado la presenza di molti segnali, il medico nemmeno si ponga il quesito! Molte delle diagnosi che ho fatto vedevano i miei pazienti rimanere costernati alla domanda “le hanno mai parlato di fibromialgia?” perché, malgrado soffrivano da anni, nessuno aveva mai nemmeno sospettato la possibilità che avessero questa malattia…

A differenza di quanto talvolta si legge, la diagnosi di fibromialgia NON è fatta soltanto per esclusione, perché esistono dei segni e sintomi che indirizzano verso la diagnosi, malgrado nessuno di essi da solo sia sufficiente per porla. Vanno però cercati ed identificati dal medico, perché spesso non viene dato il giusto peso e soprattutto si tende a non collegarli fra loro e con la presenza di dolore cronico.

Come in molte altre condizioni, esistono forme molto gravi ed invalidanti di fibromialgia ed altre molto più lievi. E’ anche frequente assistere ad una fluttuazione dei sintomi, con periodi di sollievo ed altri di aggravamento.

Le conseguenze della fibromialgia possono essere devastanti sulla qualità della vita, sulla capacità lavorativa, sulle attività quotidiane e sulle relazioni. Le persone con fibromialgia possono attendere anni prima che la loro malattia sia riconosciuta e spesso vengono colpevolizzate da chi le circonda.

Perché accade? Provo a renderti l’idea:

Il fibromialgico sembra “esagerato” nel descrivere il suo dolore

La percezione del dolore a livello del sistema nervoso centrale risulta amplificata nella fibromialgia, stimoli che causerebbero un dolore leggero portano invece a dolore severo (Iperalgesia) e stimoli innocui, come addirittura lo sfioramento della pelle, possono invece diventare dolorosi (Allodinia). Ciò porta le persone che osservano un fibromialgico a considerarlo “esagerato” nelle proprie reazioni, aggravando la sua sensazione di solitudine e di incomprensione. Studi di neuroimmaging, per esempio con la Risonanza Magnetica Funzionale, hanno però dimostrato che il cervello di un fibromialgico reagisce in maniera aberrante nel processare il dolore, quindi non si tratta affatto di essere un “esagerato” dal punto di vista psicologico: tutto quel dolore è una sensazione “reale” ed ha riscontri oggettivi che possiamo osservare con le recenti tecniche di indagine.

Il fibromialgico sembra avere troppi disturbi, per essere tutti veri

La fibromialgia è una sindrome, cioè un insieme di numerosi sintomi e segni. Al dolore si somma la stanchezza ed i disturbi del sonno, ma spesso si associano disturbi dell’umore come tendenza all’ansia e alla depressione, disturbi cognitivi come difficoltà a concentrarsi o ad organizzare il pensiero ed inoltre si registra una grande frequenza di altre condizioni, come l’intestino irritabile, l’emicrania, le cistiti, le prostatiti o le vulvodinie…

Ciò porta le persone vicine ad un fibromialgico a considerarlo sempre affetto da qualche malanno, spesso difficile da “dimostrare”, quindi a tendere a giudicarlo un po’ esagerato e ipocondriaco…

Quando si deve accendere il sospetto?

I segnali che devono far venire il sospetto iniziale e recarsi dal medico sono questi:
  1. Dolore diffuso, cioè in entrambi i lati del corpo, sopra e sotto alla vita e lungo la colonna vertebrale
  2. Dolore prolungato, cioè che dura da almeno 3 mesi
  3. Stanchezza cronica
  4. Disturbi del sonno, come la sensazione di non aver riposato, pur dopo aver dormito un tempo sufficiente
Se riconosci in te questi segni, non esitare a recarti da chi può aiutarti a riconoscere se sei affetto da fibromialgia.

Come si cura?

Il primo passo è identificare precocemente la fibromialgia in modo da affrontarla prima possibile.

Non esiste una singola medicina o un singolo trattamento risolutivo. Le raccomandazioni che troviamo in letteratura sono basate su alcuni principi molto importanti che cerco sempre di tenere in alta considerazione nella mia opera.

Te li sintetizzo così: iniziare presto, iniziare con trattamenti non farmacologici (noi – tra l’altro – utilizziamo anche la Scrambler Therapy, su alcuni tipi di dolore nella fibromialgia) ed associare i farmaci in seconda battuta, tenere presente nel trattamento ogni possibile dimensione che si sia dimostrata utile (farmacologica, fisioterapica, psicologica). Nella mia esperienza molti pazienti utilizzano diverse strategie ma molto raramente qualche medico prende in mano la gestione globale degli interventi e questo spesso finisce per vanificare gli sforzi. E’ importante invece formulare un piano di trattamento specifico per ogni paziente, e poi seguirne costantemente gli sviluppi, perché nella fibromialgia è ancora più vero che ogni paziente è diverso da un altro!

 

 

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